I protagonisti dell’intervista di oggi sono i Vintage Violence, band di Lecco nata nel 2001. Vi avevo già fatto il loro nome quando ad agosto hanno suonato come band di apertura dei Marlene Kuntz nella loro data del 29 luglio al festival di Filagosto 2014 ma in questa giorni la nostra comune amica comune Laura Riva mi ha fatto vedere il loro video Meteropatia, il primo video italiano girato interamente con la tecnologia delle Go Pro, le fotocamere sportive.
Realizzare un video è sempre una sfida e potervi far raccontare da Rocco Arienti, il chitarrista dei Vintage Violence e anche autore dei testi, come il gruppo ha girato il video con il regista Marco Mazzoni, utilizzando la tecnica del panorama sferico a 360°- Little Planet, proprio per rendere l’idea del ambiente, reale o immaginario che sia, che l’uomo si costruisce intorno è qualcosa di davvero interessante,perchè il gruppo ha unito la tecnologia alla musica con un risultato davvero molto originale e ben strutturato sotto molti aspetti.
Il singolo Metereopatia è contenuto nell’ album Senza Paura delle Rovine, pubblicato nel 2014 e distribuito da Self. L’album è un manifesto sulla decadenza della condizione umana, sull’ironia che ci accompagna fin dalla nascita tra natura e cultura, conscio e inconscio, evoluzione e rivoluzione ed è stato accolto con entusiasmo dalla critica.
Ringraziando ancora tutti i Vintage Violence, Nicolò, Stefano, Roberto e Ben, prima di farvi vedere il video, ecco direttamente dalla voce di Rocco come è nato il video di Metereopatia, girato interamente tra le colline e il lago di Lecco.
Scopriamo come è nato Metereopatia.
- Il video di Metereopatia è il primo video italiano girato interamente con una Go Pro: come è nata l’idea di utilizzarla?
Qualche mese fa uno di noi ha acquistato una vecchia GoPro con l’idea di fare delle riprese in soggettiva durante i live, per documentare in modo “diverso” la nostra esperienza sul palco. Esplorando man mano le potenzialità di questo tipo di videocamera, ci siamo subito appassionati e abbiamo iniziato a filmare ogni concerto del tour di “Senza Paura delle Rovine”.
Il passo da lì al voler realizzare un videoclip di questo genere è stato rapido, c’è stato un grande lavoro di informazione e documentazione, ma a posteriori ne è valsa davvero la pena.
- Quanto avete impiegato per girarlo?
Le riprese vere e proprie sono durate circa due settimane. Il resto del tempo (quasi 5 mesi in totale) è servito per la stesura del progetto, la realizzazione di un adeguato supporto (stampato appositamente in 3D) per le videocamere, la ricerca dei luoghi adatti dove girare e la postproduzione delle riprese.
- Ora parliamo di musica. Cosa volete raccontare con Metereopatia?
L’idea alla base della canzone, così come della tecnica utilizzata per il video, parte dal concetto di “pianeta illusorio”. La metereopatia (o meteoropatia), dal greco μετέωρον (meteoron, cosa che avviene in alto) e πάθος (pathos, passione), sta ad indicare i cambiamenti dell’animo e della psiche umana in relazione alle variazioni dei fenomeni climatici e metereologici del pianeta.
Per noi l’osservazione di questo fenomeno diventa l’occasione per indagare a fondo il malessere esistenziale dell’uomo contemporaneo verso l’ambiente che la civiltà gli ha costruito attorno, vissuto come naturale e proprio per questo rivelatore della lotta ancestrale tra natura e cultura: in Metereopatia la presa di coscienza delle distorsioni dell’adattamento –la scoperta di vivere da sempre “in cattività”- diventa da un lato un rifiuto generalizzato dei simboli di questa civiltà (i totem istituzionali, i poteri religiosi, la miseria del quotidiano), dall’altro un fortissimo desiderio di allontanamento, una tensione mai soddisfatta verso l’utopia di un mondo immaginario, che diventa in ultima analisi un distacco da se stessi. Solo in questo paesaggio irreale, “nel 3000 d.C.”, troviamo una conciliazione.
Nella realtà viviamo in una totalizzante, costante sindrome metereopatica, per cui non possiamo sentire nostro questo mondo, perché nei fatti lo percepiamo come ostile, e non ce ne possiamo allontanare, perché è ormai completamente interiorizzato.
Tra mondo reale e mondo immaginato si gioca infatti l’idea alla base del videoclip di Metereopatia: la tecnica del 360° (Tiny Planet) è utilizzata proprio per rendere a pieno l’idea dell’ambiente (reale o immaginato) che l’uomo si costruisce attorno.
- Dove trovate le vostre ispirazioni per scrivere testi e musica?
Per quanto riguarda la musica, cerchiamo di pensare alla musica che ci piacerebbe ci fosse e ancora non esiste.
I testi sono invece frutto delle esperienze di vita, svuotate dalla carica emotiva che hanno portato e quindi raccolte a posteriori, lucidamente, quasi in terza persona.
- I progetti futuri del gruppo quali sono?
Abbiamo mille idee, ma ancora nessun progetto ordinato in testa!
Sono sicura che i Vintage Violence hanno tante sorprese ancora per noi, ma adesso è tempo di farvi vedere il bellissimo video di Meteropatia!
I contatti dei Vintage Violence sono: