Salta anche a tu a bordo!! Questo è il messaggio che la radio più libera di Catania sta trasmettendo da qualche giorno. Perchè il 1 giugno 2013 Radio Lab Catania ha organizzato Get on Board, Get on Air #2, un confronto aperto a tutti, per capire se “E’ così difficile essere indipendenti?”. Un interrogativo impotante per una radio del sud che si autofinanzia e che trasmette contenuti e musica liberi e “non convenzionali”. Ed è anche un modo per creare quel contatto con la città che la radio privilegia da sempre. Attraverso gli interventi degli esperti e degli addetti ai lavori si cercherà una risposta e capire se si può fare micro impresa in modo indipendente.
Salvo Messina, General Station Manager di Radio Lab, da cui conduce il programma “Diagonale“, un percorso trasversali fra i suoni contemporanei non convenzionali, ci ha accolto e attraverso le domande che gli ho fatto, ci racconta meglio Radio Lab e cosa succederà il 1 giugno 2013 a Get on Board, Get on Air #2, a partire dalle 16.30, al centro Zo di Catania.
- Gli esperti del settore invitati a rispondere al dibattito “E’ così difficile essere indipendenti?” sono tutte persone che vivono in prima persona questa realtà. Ma quanto è difficile mantenere un percorso indipendente nel mondo dell’impresa e informazione soprattutto a Catania e in nel sud in generale?
Non è una questione di luogo o latitudine. Si tratta di cambiare punto di vista. Scegliere l’indipendenza come peculiarità attrattiva e farne valore. Una realtà indipendente come Radio Lab riesce a offrire un palinsesto che se vuoi è totalmente ribaltato rispetto alla logica comune dei media di grosso calibro. Nelle emittenti “mainstream” l’approfondimento sia d’informazione che musicale sono solo isole in oceani di intrattenimento banali e massificati. Viceversa da noi si cura essenzialmente l’informazione non padronale, gli sport così detti minori e la musica non convenzionale. Chi ascolta Radio Lab sa di ascoltare in modo differente la radio e sa che da noi trova spazio quella Catania Invisibile, fatta di associazioni, enti, storie di vita che i media locali trovano commercialmente poco appetibili, mentre da noi riescono ad avere la giusta visibilità.
Ecco la grande risorsa della scelta indipendente: noi siamo ciò che non c’è in altre frequenze. Per nostra natura siamo sempre attenti e curiosi di conoscere le esperienze di chi ha un percorso o un atteggiamento simile al nostro. Attraverso gli interventi dei nostri ospiti, sabato 1 giugno capiremo se la nostra opera ha canali di crescita ed impareremo altri modi e altre sensibilità nell’essere indipendenti. L’indipendenza che diventa forma d’arte e riesce a trasformare e a recuperare un intero quartiere a Favara, grazie ad Andrea Bartoli; l’organizzazione dei festival della così detta musica indipendente, realtà consolidate e sempre in crescita come l’Ypsigrock, raccontata da Vincenzo Barreca; quelle appena nate ma già tumultuose come il Zanne Festival che si terrà qui a Catania tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, esposta da Floriana Grasso; la satira pungente e libera di Spinoza.it rappresentata da Stefano Adreoli e la musica senza etichette raccontata da Luca Castelli, giornalista e gran conoscitore della musica underground nazionale.
- Il dibattito che si affronterà al Get on Board Get on Air #2 è iniziato l’anno scorso con la prima edizione. Quali sono state le soddisfazioni e le difficoltà che ha dovuto superare Radio Lab in questo anno?
Il 19 maggio dell’anno scorso, nel primo Get on Board Get on Air abbiamo ragionato insieme alla comunità sul senso di far una radio libera a Catania, se era un’utopia o una opportunità. I feedback sono stati ottimi e il nostro trend è in crescita: Radio Lab è ormai una realtà consolidata fra i media nazionali con target dai 25 ai 40 anni. Certo, le difficoltà non mancano. Siamo un gruppo di circa cinquanta persone che prestano in maniera volontaria e non retribuita la propria sensibilità, la propria esperienza e la propria voce per un progetto culturale che non riceve fondi né pubblici e né privati, che è editore di se stesso e che si barcamena nella crisi che è anche del settore della telecomunicazione. Fortunatamente siamo riusciti a fare rete con aziende che a noi piace chiamare “Lab Compatibili” che non ci impongono nulla e che sposano il nostro agire indipendente, sapendo di poter raggiungere attraverso noi quell’ascoltatore di cui parlavamo sopra che se ascolta radio in maniera differente, consuma in maniera differente.
- Come racconteresti a un non-catanese, la realtà di RadioLab?
Non so che età hai tu. Io ho passato la mia infanzia a giocare a pallone in cortile. Se hai vissuto anche tu questa esperienza, ricorderai che c’era il proprietario della palla che ad un certo punto se non vinceva, tirava via la palla dal campo e stop! Fine dei giochi. Se ricordi questo, ricorderai che a quel punto avevi due scelte: o ritirarti a casa a vedere la tv, oppure far da solo la tua palla con i doppioni delle figurine dei calciatori Panini e continuare a giocare. Certo con una palla rattoppata, spigolosa, ma perdio, era tua. E giocavi con chi volevi e come volevi. Senza chiedere niente a nessuno.
Ecco penso che questa sia una un ottima metafora per spiegare cosa è Radio Lab. Noi ci siamo fatti la nostra Radio senza chiedere permesso a nessuno, ma solo creando una associazione Catania Lab, editrice del progetto, di cui io sono presidente, di cui fanno parte tutti quelli che lavorano a Radio Lab.
Però va ricordato che senza il supporto iniziale di alcune realtà non avremmo potuto lanciare la nostra start up: il mitico dottor Carlo Scuderi e tutto lo staff di Radio Amore Rock che ci concede gratuitamente la frequenza 101.00; Sergio Zinna e Felicita Platania, gestori del Centro Culture Contemporanee Zo, che ci permettono di trasmettere dai loro locali e il supporto tecnico – redazionale di Gianluca Reale, Gennaro Giacobbe e tutto lo staff di Blu Media.
- Alla fine del workshop, ci sarà uno showcase musicale e dei dj. Chi è stato invitato e perchè?
Il Get on Board, è anche momento per sancire un legame indissolubile con il territorio musicale nel quale Radio Lab si colloca. Vedi? avremmo potuto ingaggiare anche artisti di provenienza “continentale”, ma noi preferiamo dal risalto al rock autoctono perchè geniale e molto molto catchy. La Sicilia suona fortissimo! Così abbiamo invitato a suonare Clone Theory, progetto solista che ha vinto l’Indie Concept 2013 e i Black Eyed Dog, gruppo formidabile nelle atmosfere che riesce a creare. Del loro ultimo lavoro “Early Morning Dyslexia” se ne dice un gran bene e non vedo l’ora di ascoltarli dal vivo.
Poi il djset è tutto fatto in casa: “made in radio lab”: Antonio Vetrano, Lady Flo, DrSave Guarnaccia e Sir Adriano Patti. Praticamente i migliori selector che animano la stagione rock sui dance floor catanesi.
Credimi… l’1 giugno non si può mancare. C’è tutto. Riflessione, Indipendenza, Rock, Pogo. Vi aspettiamo.