Cristina Donà ritorna in Sicilia per un unico concerto: l’8 marzo 2014 ci sarà la sua unica data al Musica e Arte di Catania. La sua è una delle voci con cui sono cresciuta. Sabato sarò lì in mezzo al pubblico e poi vi racconterò come andata, ma adesso ho il grande onore di presentarvi la bellissima intervista che Cristina Donà ha fatto con me.
Il bellissimo percorso di cantautrice di Cristina Donà inizia nel 1997 con l’album “Tregua” prodotto da Manuel Agnelli, che aveva notato Cristina e che decide di collaborare con lei. Tregua vince la Targa Tenco come miglior album di debutto. E questo è solo l’inizia della carriera di Cristina. Al concerto del festival “Max generation”, che la vede vincitrice, conosce Robert Wyatt: nasce una grande amicizia e Wyatt, grande estimatore di Cristina, interviene in una delle più belle canzoni del nuovo album in preparazione. Nido esce nel 1999, prodotto sempre da Manuel Agnelli e con Robert Wyatt presente in Goccia.
Nel 2000 Cristina Donà debutta anche come scrittrice pubblicando “Appena sotto le nuvole” per Mondadori.
Nel 2001 partecipa al Meltdown Festival, alla Royal Albert Hall di Londra, dove conosce Davey Roy Moor (allora nei Costeau): da qui nasce un’altra grande collaborazione e Cristina Donà si prepara alla sua prima produzione internazionale. Moor infatti produce “Dove sei Tu” pubblicato nel 2003. Il singolo “Triathlon” remixato da Max Casacci dei Subsonica entra tra i singoli più visti di Mtv.
Nel 2004 esce “Cristina Donà”, il suo primo album tutto in inglese, pubblicato in tutto il mondo da Rykodisc Records. L’album viene apprezzato dalle maggiori testate internazionali e Cristina Donà vince il Premio Chatwin come artista italiana nel mondo e targa Siae.
Dai numerosi tour, nasce l’avventura in teatro di “Il suono della luce” nel 2006 e l’anno seguente viene pubblicato “La quinta Stagione“, prodotto da Peter Walsh, album che segna un nuovo percorso musicale.
Nel 2008 esce “Piccola Faccia”, una raccolta delle canzoni di Cristina Donà, arricchito da due cover e da una rilettura chitarra e voce da parte di Giuliano Sangiorgi di “Settembre”. Il rock di Cristina lascia spazio all’acustico, donando profonde emozioni.
Gli anni che vanno dal 2009 al 2010 sono molto importanti per la crescita di Cristina Donà: la maternità e la collaborazione con Saverio Lanza, chitarrista, pianista e compositore con il quale condivide, per la prima volta nella sua vita, la scrittura di tutti i brani portano alla nascita di Torno a casa a piedi, pubblicato il 25 gennaio 2011.
La vena creativa di Cristina Donà si arricchisce di nuove sfaccettature. Adesso sta preparando un nuovo album ma intanto l’8 marzo, grazie a Rocketta e al suo direttore artistico Paolo Mei, a Catania assisteremo all’unica data siciliana di una delle cantanti che hanno segnato molto il sound di tantissime cantanti italiane.
Con tantissima emozione, vi lascio la parola direttamente a Cristina Donà.
- Ciao Cristina, dopo tanto tempo ritorni a suonare nella nostra bella Catania per un’unica data. So che stai preparando il nuovo album che dovrebbe uscire entro fine anno. Ci dai qualche anticipazione?
Mi piacerebbe che sorprendesse chi mi segue e anche chi non mi conosce. Posso dire che sto lavorando ancora con Saverio Lanza, produttore del mio ultimo album “Torno a casa a piedi”, sia per la stesura dei brani sia per la produzione. Le canzoni hanno come filo conduttore una sorta di conversazione a due. Un rapporto stretto tra noi e qualcun’altro o qualcos’altro. Che sia esso un compagno, compagna, un amico, un paesaggio, un Dio. Sarà un lavoro più essenziale. Dopo i mille colori di “Torno a casa a piedi” ho sentito il bisogno di asciugare sia i temi raccontati a parole che le sfumature musicali.
- Per scrivere testi e canzoni del nuovo album a cosa ti stai ispirando? Ci saranno delle collaborazioni?
Come ti dicevo sopra sto assecondando il mio desiderio di intimità, cosa che c’è sempre stata nel mio lavoro. Un’intimità diversa da quella degli esordi. Forse più consapevole e ricca di esperienza. Ospiti? Ancora non so.
- In questi ultimi giorni ho seguito Sanremo: la vincitrice è una donna, Arisa. Tu hai scritto per lei la canzone “Lentamente”, che però non è stata scelta per continuare l’avventura sanremese, ma insieme a Saverio Lanza, hai scritto alcune delle canzoni del suo nuovo album. Che differenza c’è quando scrivi una canzone per te e quando la scrivi per un’altra artista? Che linee guida segui?
Sono molto contenta di questa collaborazione. Arisa, che ho seguito parzialmente in passato, ha sempre dichiarato di essere una mia fan, sin dagli esordi a Sanremo nel 2009. Mi ha contattata lei e io ho preso al volo questa occasione per capire se potevo provare a scrivere in modo credibile anche per altri. C’è stato qualche precedente. Il primissimo, qualche anno fa, con un testo per Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, “La pittrice di girasoli”, che però reputo molto naif e contando la stima che ho per loro spero di riuscire a fare di meglio. Poi con Marina Rei, che mi ha chiesto di mettere le mani su una sua idea. Un lavoro a quattro mani via mail molto piacevole per “Il modo mio”, un brano inserito nel suo ultimo album. Ma quello che posso ritenere il primo vero esperimento compiuto è “Come non mi hai visto mai” (scritto con Saverio Lanza) per l’album di Irene Grandi e Stefano Bollani, anche se non è stato composto appositamente per loro. Era una canzone rimasta fuori dal mio ultimo cd, “Torno a casa a piedi”. Un brano che amavo molto ma che non reputavo adatto per me. Così, sapendo che Saverio era in contatto con Irene gli ho chiesto di contattarla.
Con Arisa invece ho scritto i brani “Lentamente (il primo che passa)”, “Dici che non mi trovi mai” e “Chissà cosa diresti” appositamente per lei, e le ho proposto in un secondo momento“Se vedo te” che era nel cassetto. Tre su quattro. Comporre pensando ad una voce come la sua, meravigliosa e particolare allo stesso tempo, ad un personaggio popolare ma anche fuori dagli schemi, è stato un esperimento bellissimo che lei ha sposato e abbracciato con entusiasmo e rispetto. Ho immaginato quello che le sarebbe piaciuto cantare, ciò che la sua voce non aveva ancora interpretato, e quello che mi sarebbe piaciuto sentirle cantare. Ho raccolto informazioni attraverso le nostre conversazioni. E’ stato un lavoro lungo e complesso che ho condiviso totalmente con Saverio Lanza, per la parte musicale, ma non solo. Saverio ha anche prodotto, arrangiato i brani da noi scritti. Mi ritengo molto soddisfatta del risultato. Con Saverio c’è uno scambio fatto di complicità, reciproco ascolto che mescola esperienze musicali per certi versi molto diverse, ma proprio per questo interessanti, sorprendenti in quello che è il risultato. Considero questo un tesoro inestimabile. Per quella che è la mia piccolissima esperienza ad oggi posso dire che scrivere per altri apre porte immaginative imprevedibili.
- La tua carriera artistica è nata ben prima dei social, ma adesso, giocoforza, un pò tutti siamo su Facebook e sugli altri social. Secondo te, in che modo i social possono aiutare i musicisti e le band emergenti a promuovere la loro musica. Tu cosa consigli loro?
L’ideale sarebbe avere al proprio fianco qualcuno che sa come diffondere al meglio i messaggi. Ci vogliono strategie mirate. Buttare news nel calderone del web non serve a nessuno. Come credo serva anche essere se stessi. Un po’ come quando si scrive. Cioè non far arrivare agli altri un’immagine che non ci corrisponde.
- La tua è una delle voci più belle e ispirate del mondo musicale italiano: cosa provi ogni volta che suoni sul palco e ci incanti con la tua voce?
Beh, grazie. Ce ne sono tante di voci belle, e non è finta modestia. Quello cheprovo quando canto credo sia il fulcro di questa mia avventura, il motivo veroche mi ha spinto a crederci sino in fondo: provo un senso di sacralità, riverenza, piacere, totalità e stupore. C’è anche molto altro, ma questo credo possa bastare. E’ pura magia. Qualcosa che esula spesso da me. Il mio compito è avere rispetto per questo dono.
- A parte il nuovo album in preparazione, ci sono altri progetti nel tuo futuro?
La lavorazione dell’album mi sta portando via molto tempo e credo non aggiungerò molto altro. Privilegerò alcuni progetti speciali tra cui quello con la bravissima e bellissima Isabella Ragonese, “Italia Numbers” un reading spettacolo che abbiamo portato in scena tre volte sino ad ora.
In attesa di ascoltarla dal vivo, ascoltiamoci Universo.
I contatti di Cristina Donà sono:
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