Non capita tutti i giorni di poter intervistare un cantante che è anche un grande uomo che ci mette molta passione in tutto quello che fa. Per questo spero che vi piaccia la bella intervista che ho fatto ad Alessandro Ranzani, voce dei Movida.
Parliamo con Alessandro Ranzani
- Ciao Alessandro, sono molto felice e molto onorata di poterti intervistare per Fascino Rock. Ti posso chiamare #ilranzani? E’ molto cool!
Alessandro: – Certo che puoi… è il mio nome d’arte.
Ti racconto subito chi sono:

( Foto di Roberto Reymond. )
Qualcuno disse che un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo…
Io sono un viaggiatore della musica: cantante, autore, chitarrista e compositore.
A soli 11 anni fui letteralmente rapito da una sinfonia di Mozart e poco dopo arrivò la chitarra, avevo 14 anni. Da lì ha inizio tutto: accordi e melodie erano già dentro di me, aspettavano solo di essere scoperte.
Ho cantato, composto e registrato per oltre 20 anni esplorando genere diversi e tutti, indistintamente, affascinanti: dal pop al rock, dall’ambient all’elettronica.
Ed ora eccomi qui a cercare di realizzare il mio più grande sogno: poter raggiungere più cuori possibili, emozionarli e emozionarmi a mia volta. Nessuna ricompensa garantita. La ricompensa è il viaggio stesso… e il mio sarà in musica.
Inizio subito con la prima domanda:
- In questi giorni hai partecipato e vinto la Random Battle per la radio inglese Random Radio. Ci puoi raccontare di cosa si trattava e in cosa consiste il premio?
Ciao, prima di tutto grazie di cuore per l’opportunità che mi dai. La radio è Random Radio di Chicago che ha organizzato un contest in un primo stage relativo a una “sfida” settimanale tra 2 artisti su una lista lunga.
Ho passato la prima fase grazie al sostegno di fan e amici e con grandissima sorpresa anche la seconda dove c’erano altri artisti in gara. Durante la seconda fase non ho spinto particolarmente l’evento sui canali social eppure ho vinto.
Questo mi porta a pensare che io e il produttore inglese del brano Simon Brown abbiamo fatto un buon lavoro!
Ora il pezzo “How Long” sarà per un mese l’apertura del Random Radio Podcast.
Fa un certo effetto… sono contento, a dir poco. Devo dire che questo viaggio in musica mi sta dando grandi soddisfazioni.
Ascoltiamo “How Long” insieme.
Mentre questo è il podcast di Random Radio.
- Sono sicura che l’emozione e la gioia è infinita. Ti ascolto spesso e come spesso si chiede ad musicista, chiedo anche a te: dove nasce la tua ispirazione?
L’ispirazione nasce da quello che ho dentro, dal mio vissuto, ma anche da stimoli esterni…potrebbe essere una particolare giornata di sole, o un movie, un libro, un sorriso.
Spesso nasce inaspettata e poi si sviluppa da sola. La sento crescere nella mia mente. Se devo essere totalmente sincero ultimamente la mia anima raminga mi sta spingendo verso una nuova strada e nuove sonorità. Un percorso nuovo e ricco di stimoli vissuto “Con tutta la forza che ho”.
- E dopo l’ispirazione, in questo momento cosa bolle in pentola? Stai scrivendo nuovi brani? Dacci qualche anteprima se puoi.
Non potrei mai stare senza scrivere e comporre musica, ormai è parte della mia vita. Al momento mi sto concentrando su un genere “nuovo” per me, mi piace definirlo electro-zenit. Sarà un sound che farà uso dei Synth, anche delle guitars.
Perdonami, ma non ti posso dire di più, al momento mi tocca lasciare un alone di mistero, ma posso dirti che quando sarà giunto il momento sarà tutto rivelato e ci saranno novità.
Stay tuned, come si dice!
- Tu vivi a Londra e hai una lunga carriera. Che cosa noti di diverso tra il mondo musicale inglese e quello italiano? Cosa consigli ad una band emergente per riuscire a farsi conoscere?
London ha qualcosa di magico e speciale, ti sembra di vivere in un posto fuori dal tempo. Questa città ha il potere di stupirmi ogni giorno, ma credo che, per comprenderla al meglio sia necessario viverla quotidianamente.
Tutto quello che posso dirti per farmi capire è che per me Londra è pura magia. A livello musicale la differenza è notevole, mi spiego in breve: ho notato che l’approccio locale è del tutto naturale, Londra ha nel proprio dna la Musica, nelle sue mille e poi ancora mille sfaccettature.
Per raccontarti una mia personale esperienza, una volta ho assistito ad una disamina a livello armonico e di struttura di Hey Jude e ne parlavano con la tranquillità e la naturalezza tipica dei dialoghi tra amici. Tutto questo non sarebbe successo in Italia, per noi è inconcepibile, Hey Jude è vista con una deferenza, enfasi e riverenza come fosse stata scritta da un marziano.
Consiglierei alle band che cantano in inglese di trasferirsi qui. Non ha senso stare in Italia. Non la capiranno mai. Credetemi, qui non hanno preconcetti. Basta che canti in inglese.
- Un’ultima domanda: cosa succederà nel futuro del Ranzani?
Il Ranzani è un nomade musicale, vive il momento, ma per il futuro ho in mente grandi novità. Un nuovo sound e qualche sorpresa che non vi svelo ancora… Un percorso che è iniziato da poco e che vuole puntare al cuore della Musica, un viaggio aperto a tutti, alla scoperta delle emozioni che fanno battere forte il cuore.
Spero di portarvi tutti con me e di chiudervi in un abbraccio.
- Grazie ancora per la tua disponibilità e per la tua musica!
Grazie a te! Ci vediamo in giro 😉
Parliamone
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